Arriva al cinema il documentario sulla ragazza pakistana simbolo della lotta per il diritto allo studio delle donne nel mondo, che a soli, 17 anni ha vinto il premio Nobel per la pace.

Malala-Yousafzai_Antonio-Olmos

Il documentario si apre con una sequenza che racconta della leggendaria eroina Malala di Maiwand, una ragazza che nel 1880 ha combattuto con il suo popolo durante la seconda guerra anglo-afghana. E’ proprio a lei che suo padre si è ispirato quando ha scelto il nome per sua figlia, Malala, sinonimo di coraggio e libertà. Il regista premio Oscar, Davis Guggenheim,per girare il documentario ha vissuto per un anno e mezzo con la famiglia Yousafzai a Birmingham, in Inghilterra.

Il film racconta la vita di un’adolescente intelligente, appassionata, curiosa che oltre a studiare come i suoi coetanei s’impegna straordinariamente in battaglie civili e incontri con i leader mondiali. Come spesso accade nelle biografie, le scene che colpiscono di più, però, sono quelle della sua vita privata e familiare. Nonostante sia diventata una celebrità, Malala rimane sempre con i piedi ben piantati a terra, conduce i suoi studi con rigore ed efficienza, porta avanti le sue lotte sociali, senza perdersi in un ambiente che potrebbe offuscare la mente a chiunque. Lei, continua imperterrita nel suo cammino di diritti ed eguaglianza senza fermarsi mai, con determinazione ed entusiasmo.

Dal documentario emerge lo spirito vivace di Malala, una ragazza che riesce a vedere sempre il lato positivo delle cose, che aiuta, chi è intorno a lei, a guardare la vita in modo diverso, sempre col sorriso sulle labbra.

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