Investimenti finanziari: facciamo il punto sulle materie prime

Le materie prime sono sempre più spesso oggetto di investimenti finanziari, soprattutto a causa dell’andamento odierno dell’economia, fortemente influenzato dall’inflazione, dal cambio tra euro e dollaro e dalla crisi energetica. Il 2022 è stato un anno molto importante per gli investitori che operano con le materie prime, in quanto è stato contraddistinto da diverse di queste che hanno visto incrementarsi in modo significativo il proprio valore.

Anche il 2023 ha quindi tutte le carte in regola per essere un anno fondamentale per l’andamento delle materie prime. Ovviamente per chi desidera investire su questo asset è molto importante sapere che alcune di queste sono collegate tra loro nell’andamento, mentre altre seguono logiche completamente differenti e a sé stanti. Per chi ha la volontà di investire su questi asset è importante avvalersi di un buon canale informativo, come ad esempio il portale financecue che rappresenta uno dei punti di riferimento per gli investimenti finanziari.

Le materie prime più gettonate

Gli investimenti sulle materie prime secondo financecue.it saranno condizionati in questo avvio di 2023 dai cali fatti registrare nel mese di dicembre, i quali renderanno interessanti questi asset. Questo canale informativo permette inoltre di scegliere un broker sicuro e affidabile per chi desidera iniziare ad investire in materie prime con la massima sicurezza e potendo beneficiare anche di ottime funzionalità di gestione degli investimenti.

Le materie prime più gettonate per gli investimenti finanziari sono solitamente:

  • Oro.
  • Petrolio.
  • Gas naturale.
  • Platino.
  • Beni alimentari di consumo.
  • Rame.

L’oro è considerato, assieme ai diamanti, il bene di rifugio per eccellenza. Molti investitori in questo periodo molto turbolento dal punto di vista macroeconomico hanno deciso di ricorrere all’oro per cercare di limitare gli effetti dell’inflazione. L’oro può avere infatti due diverse tipologie di rendimento, nel breve e nel lungo termine. Nel breve termine può essere utilizzato per investimenti speculativi, con rischi non trascurabili, in quanto può essere protagonista di sbalzi di valore significativi.

Nel lungo periodo invece l’oro tende a conservare il proprio valore e a dimostrarsi appunto un ottimo bene di rifugio. Il petrolio e il gas hanno invece un andamento strettamente dipendente dall’andamento sociale ed economico del periodo. Negli ultimi due anni la crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina ha influenzato fortemente questi asset, facendone spesso lievitare il valore e portando molte persone ad utilizzarli (non senza rischi) per i propri investimenti nel breve termine.

Altre materie prime di riferimento

Altre materie prime come il platino, l’argento e il rame sono maggiormente legate alla legge della domanda e dell’offerta che contraddistingue il mercato. Tuttavia possono rivelarsi interessanti soprattutto per gli investitori che desiderano dare al proprio portafoglio un livello molto elevato di diversificazione e che ipotizzano un incremento di valore anche di queste materie prime in futuro. Una logica simile orienta anche le materie prime legate al consumo alimentare.

Tra queste le più utilizzate sono il grano, lo zucchero, il mais, il cacao e il caffè. Tutte queste materie prime hanno un andamento legato alla legge della domanda e dell’offerta e tendono ad acquisire maggior valore nei periodi in cui i beni scarseggiano e quindi la domanda cresce. In generale oggi è quindi possibile investire su diverse materie prime ma è importante ricordare che anche questa forma di investimento è tutt’altro che priva di rischi.

In generale le operazioni che hanno come oggetto le materie prime hanno spesso una volatilità alta e di conseguenza dovrebbero essere sempre gestite con molta cautela. In alcuni casi è sicuramente utile anche utilizzare degli strumenti di contenimento del rischio, come ad esempio uno stop loss o un take profit. Per chi opera nel breve termine con le materie prime è poi sicuramente utile anche l’utilizzo dell’analisi tecnica che permette di individuare i terreni di iper comprato e ipervenduto.