In Italia si comprano sempre meno case

L’ultimo bollettino economico di Bankitalia ci fornisce diversi dati interessanti sulla situazione del Paese. Nell’elenco è possibile citare l’andamento, più che prevedibile anche da parte degli esperti, del mercato immobiliare, i cui numeri stanno soffrendo per via della politica restrittiva della Banca Centrale Europea (BCE).

Nel corso del terzo trimestre dell’anno appena trascorso, è stato possibile riscontrare un lieve aumento del reddito disponibile, incremento che non è comunque riuscito a dare una scossa importante verso l’alto alle compravendite immobiliari nel comparto residenziale, che continuano a calare dal 2021.

Per amor di precisione, è il caso di ricordare l’esistenza di un leggerissimo segnale di inversione di tendenza nell’ultimo trimestre del 2023, ma nulla di così drastico da cambiare le carte in tavola.

Prezzi stabili grazie alle case di nuova costruzione

Nel contesto appena descritto, è possibile parlare anche di prezzi che, se si ragiona in termini nominali, sono rimasti stabili. Questo dato si deve soprattutto alle case di nuova costruzione.

Le cose cambiano nel momento in cui si osservano i prezzi in termini reali: in questo caso, infatti, si può notare, al netto dell’inflazione, una perdita di quota del 3,6% nell’arco di un trimestre.

Il rovescio della medaglia sono canoni di locazione in continuo aumento, segnale del fatto che, anche se in alcune città lo sforzo economico mensile per pagare l’affitto supera di diversi punti percentuali quello necessario per il mutuo – questo è il caso, per esempio, di Milano, con una differenza di oltre sei punti percentuali d’impatto sul reddito familiare – si comprano sempre meno case.

A influire su questa perdita di quota non è solo l’effettiva disponibilità economica della singola famiglia, ma anche il clima di sfiducia creato dalla politica sui tassi della BCE, naturale risposta, a sua volta, al trend inflattivo che ha iniziato a palesarsi con la ripresa economica post lockdown e con lo scoppio della guerra russo – ucraina.

Sempre più difficile avere un mutuo

Dopo le politiche di quantitative easing che hanno dominato la scena per diversi anni, oggi la situazione è decisamente diversa. Secondo i dati di una recente survey che ha analizzato le risposte fornite da un campione di agenti immobiliari, è dal 2014 che non era così difficile accendere un mutuo.

Chi l’ha ottenuto in passato e lo sta pagando si trova, soprattutto nel caso del tasso variabile, ad affrontare una rata che continua a crescere e che si può rivelare, in alcuni casi, insostenibile (così è stato, come evidenziato da un’indagine condotta dagli esperti del portale Facile.it, per oltre 20 mila famiglie nel 2023).

Come cercare casa nel 2024

Lo scenario appena descritto appare tragico per chi vuole cercare e comprare casa in Italia nel 2024. La situazione è indubbiamente complessa, ma con l’attenzione ai giusti espedienti si può affrontare.

Essenziale, per esempio, è fissare bene il budget che si ha a disposizione per il progetto, facendo presente che le spese accessorie impattano anche del 30% sulla spesa complessiva.

Se possibile, è il caso di stare leggermente più bassi rispetto alla propria effettiva disponibilità economica. Si riuscirà, in questo modo, a non avere problemi eccessivi in caso di necessità di uscire dai limiti (cosa possibile, dato che gli imprevisti sono sempre in agguato).

Un ulteriore aspetto al quale porre attenzione riguarda il focus su fonti di qualità in fase di consultazione degli annunci. Da evitare categoricamente, anche se ci hanno migliorato la vita su tanti fronti, sono i social.

Molto meglio orientarsi verso portali specializzati come ImmobiliOvunque.it.

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