Incentivi smart working: a quanto possono ammontare? Chi ne ha diritto?

Smart Working

Nonostante lo Smart Working sia nato in un periodo di necessità, con serie lamentele e opposizioni da parte di lavoratori e aziende, oggi è diventato una comodità e un diritto del lavoratore. Lo Smart Working, infatti, è entrato a far parte del lessico quotidiano, e una caratteristica del lavoro agile.

Molte aziende lo continuano ad adottare nonostante l’emergenza si sia placata, concedendolo a quei lavoratori che necessitano del lavoro agile.

Inoltre, la legge di Bilancio del 2021 ha previsto nuovi incentivi Smart Working per le aziende. Gli incentivi destinati alle aziende sono volti ad agevolare gli investimenti nei beni strumentali e nalla formazione del dipendente. In questo modo, le aziende possono continuare a proporre lo smart working a prescindere dalla loro forma giuridica, e dal settore di appartenenza.

Le imprese che adottano lo smart working nel lavoro agile, inoltre, possono usufruire sullo sconto dell’1% sulle assicurazioni inail.

Smart Working: di cosa si tratta

Lo Smart working è una forma di lavoro agile, che concede la possibilità al lavoratore di svolgere il suo compito da remoto.

Affinché lo Smart Working sia possibile, la mansione del lavoratore deve poter essere eseguita a distanza attraverso tecnologie specifiche, come computer, terminali, applicazioni, dispositivi telefonici.

Lo smart Working permette a chi ha particolari necessità di poter lavorare più comodamente, senza dover quindi rinunciare alla possibilità di portare e riprendere i figli a scuola, o gestire altre incombenze.

Il lavoratore, tuttavia, deve dichiarare gli orari di lavoro, o comunque prendere accordi in merito con il datore di lavoro. Eventuali attività extra lavorative, infatti, devono essere svolte al di fuori di questo orario.

Le norme al riguardo

Lo Smart Working comincia a diventare quotidianità nonostante lo stato di emergenza sia cessato. Molti lavoratori, infatti, hanno potuto riscontrare i vantaggi di un lavoro svolto da remoto, dalla mancanza di spese per lo spostamento, alla gestione più pratica della propria vita privata grazie alla flessibilità che offre questa nuova modalità lavorativa.

tuttavia, a garantire i diritti dei lavoratori, vi sono alcune norme che le aziende devono seguire. Il datore di lavoro, infatti, deve garantire le dovute pause ai videoterminalisti che gli spettano per legge. Inoltre, nei casi in cui l’orario di lavoro è flessibile, o comunque a contratto full-time, viene imposto un periodo di riposo di almeno 11 ore giornaliere nell’arco delle 24 ore.

Fondamentale anche l’assicurazione contro infortuni sul lavoro e malattie professionali, che in questo caso hanno valore solo se il loro sopraggiungere è legato all’orario e all’attività lavorativa.

Anche se il lavoro viene svolto a casa, continua ad essere di fondamentale importanza la sicurezza e la salute del lavoratore, nonché la sua formazione.

Di contro, il lavoratore deve poter garantire il numero di ore lavorative stabilite sul contratto, e il datore di lavoro ha il diritto al controllo a distanza dello stesso.