Trattato di Roma 1924: quali sono state le condizioni della dissoluzione di Fiume?

Fiume

La storia antica è ricca di fatti storici importanti che hanno poi permesso non sono una civilizzazione delle persone ma anche creare accordi anche tra diversi imperi per evitare una guerra oppure per accettare una sconfitta.

Ma molti sono anche gli eventi che hanno avuto l’Italia come protagonista, soprattutto durante le due guerre mondiali che hanno cambiato molte cose, e nel durante si stavano svolgendo altri fatti come il Trattato di Roma avvenuto nel 1924.

Ecco di cosa si trattava.

Quali sono state le condizioni della dissoluzione di Fiume?

Questo accordo ha sancito che la città Fiume non solo è stata liberata dai Serbi ma è passata anche sotto il controllo dell’Italia nel 1924.

Nel 1867 Fiume, che si trova in Croazia, era sotto il Regno d’Ungheria, nonostante ciò la città mantenne i propri privilegi, statuti e l’italiano come lingua ufficiale.

Alla Conferenza di pace di Parigi, conseguente alle vicende della Prima guerra mondiale, le più grandi potenze come Sidney Sonnino e Vittorio Emanuele Orlando, chiesero che venne applicato il Patto di Londra, ovviamente, oltre all’Italia, era compresa anche Fiume.

Il 19 aprile 1919 il Presidente degli Stati Uniti Wilson Woodrow non fu d’accordo con le rivendicazioni e avanzò la proposta di fare di Fiume uno stato libero spiegando anche che la data la comoda posizione della città sul mar Adriatico, era perfetta per essere usata come porto europeo balcanico.

Questo era uno dei punti più importanti e fissati dal presidente per creare una pace tra le nazioni.

Purtroppo la reazione fu negativa dal popolo italiano, il 12 settembre 1919 circa 2500 legionari occupò la città, questo momento è passata alla storia come l’impresa di Fiume, tra di essi c’era anche Gabriele D’Annunzio che aiutò durante la Proclamazione della reggenza Italiana del Carnaro.

Nel 1920 Carlo Sforza divenne il Ministero degli Esteri italiano e tra il 1916 e il 1918 gli venne affidato il compito di concordare meglio i rapporti con i rappresentati politici serbi per creare una forte alleanza dato che li conosceva di persona.

Grazie poi alla proclamazione dannunziana, i rapporti tra Italia e Jugoslavia divennero più forti e insieme iniziarono la normalizzazione per Fiume.

Entrambe le parti decisero di incontrarsi in Italia nel 1920 a Villa Spigola che si trova nel borgo di Santo Michele di Pagana, a Rapallo.

Durante il soggiorno venne creato il Trattato di Rapallo tra Italia, Serbi, Sloveni e Croati che stabilirono i propri confini e riconobbero Fiume come stato indipendente e libero.

L’articolo IV di questo accordo stabiliva i confini della città di Fiume, questo avrebbe garantito una continuità territoriale con l’Italia che era molto simile al Principato di Monaco.

Dopo il 27 gennaio 1924, anno della firma del Trattato di Roma per la dissoluzione di fiume, alla Jugoslavia venne riconosciuta la sovranità del fiume Eneo, che si trova nel borgo di Porto Baross e all’Italia garantiva la continuità territoriale della città.