Il quaternario è l’ultimo dei tre periodi che compongono il Cenozoico. Segue il Pilocene, ed è tutt’ora in corso. Comincia precisamente 2,58 milioni di anni fa.
Questa epoca geologica, anche conosciuto come Neozoico, è quella in cui si hanno per la prima volta testimonianze di vita dell’uomo.
Questo periodo è determinato da numerosi periodi glaciali, durante i quali diverse aree continentali si ricoprono di ghiacciai.
Il quaternario comincia 2,58 milioni di anni fa, e si suddivide in due ere: il Pleistocene, e l’Olocene. All’inizio di questa era troviamo ancora i grandi animali ormai estinti, come i mammut, i macarodonti, i bradipi e gli armadilli giganti.
Il quaternario: quali sono le caratteristiche di questa era geologica
Il quaternario è un’era geologica caratterizzata da continui cambiamenti climatici. Il primo periodo, infatti, è ancora coinvolto da glaciazioni che coinvolgono le aree continentali. Il territorio è in continuo mutamento, e i continenti cominciano a svilupparsi lentamente così come li conosciamo oggi.
Si formano vaste aree glaciali, e i protagonisti sembrano essere ancora quegli animali che vivevano nel Pilocene. Tuttavia, in questo periodo di continui cambiamenti, cominciano a svilupparsi diverse specie di Homo, che si differenziano in base alla zona climatica.
Al termine del Pleistocene, comincia l’Olocene, un periodo determinato da un clima caldo, che porta all’estinzione tutti quegli animali antichi abituati a vivere in un clima freddo.
A questo punto il mondo comincia a svilupparsi come lo conosciamo oggi, e l’uomo comincia ad affrontare le fondamentali tappe della sua vita che lo renderanno Homo sapiens Sapiens.
Le prime presenze dell’uomo: quando fece la sua priva comparsa e come si è evoluto
Le prime notizie che abbiamo dei nostri antenati risalgono a circa 2 milioni di anni fa. In questo periodo vi erano ancora i mammut, i macaroidonti, braditipi e armadilli giganti.
La terra era ancora in pieno mutamento, e buona parte delle aree terrestri erano ricoperte da neve e ghiaccio. L’uomo era confinato nelle caverne, dove si rintanava per proteggersi dal freddo e da possibili attacchi di predatori, e usciva solo per cacciare, cercare cibo, risorse utili alla sopravvivenza, o per spostarsi in un luogo più sicuro. Sembra che già in quel periodo vivesse in gruppi sociali dotati di una gerarchia.
La prima forma di sviluppo del genere Homo è l’Habilis, ovvero capace di utilizzare e creare degli utensili. Con questi utensili comincia a cacciare animali più grandi di lui, mentre prima si limitava a cibarsi di piccole prede e pesci cacciati a mani nude.
La scoperta degli utensili porta ad una rapida evoluzione, e ad una serie di scoperte casuali o meno che permettono al genere Homo di sviluppare l’intelletto. Si passò dunque all’Homo Erectus e alla scoperta del fuoco, e così via fino ad arrivare all’Homo Sapiens.
Con questa evoluzione si svilupparono altri congeneri come i Neanderthals, che purtroppo non ebbero fortuna e finirono per estinguersi.
L’ultimo anello dell’evoluzione del genere Homo è il Sapiens Sapiens.