CasaPound Milano: dove si trova? Storia del partito e polemiche sociali

CasaPound Italia, spesso siglata in CPI, oppure chiamata semplicemente CasaPound appartiene ad un movimento politico di estrema destra, al centro di numerose polemiche sociali a causa della sua matrice neofascista e dell’occupazione dello stabile odierno dove si trova la sede ufficiale.

Storia del movimento politico

Il movimento politico di stampo neofascista e populista CasaPound si fonda con la prima occupazione abusiva dello stabile romano nel 2003, un ex-palazzo governativo ubicato al numero civico 8 di via Napoleone III. Successivamente la sede di Roma viene riconosciuta a livello nazionale come riferimento del partito stesso. Secondo le stime pubblicate sulla maggior parte dei quotidiani e dei portali online, all’interno del palazzo occupato, si trovavano 23 famiglie per un totale di 82 componenti soltanto nel 2010.

Negli anni seguenti il movimento politico CasaPound ha occupato abusivamente altri stabili all’interno della capitale, spesso soggetti a sgomberi forzati da parte delle autorità. Nel 2006 all’interno del movimento nasce anche l’organizzazione studentesca ribattezzata in ‘Blocco Studentesco’, per unirsi al partito Movimento Sociale – Fiamma Tricolore.

L’attività politica di CasaPound

Il veste di movimento politico CasaPound partecipa, con i propri candidati, alle elezioni amministrative del 2011, per presentare una lista autonoma nel 2013. L’anno seguente il partito ha appoggiato la ‘Circoscrizione Italia centrale’ sostenuta dal leghista Mario Borghezio, entrando in collaborazione con il partito politico della Lega Nord, interrotta poi in seguito a causa di alcune divergenze politiche. Il 26 giugno del 2019 il presidente ufficiale del movimento di estrema destra, Gianluca Iannone, annuncia la fine dell’esperienza politica, ritornando ad essere classificato come un movimento politico non elettorale.

CasaPound Milano e polemiche sociali

Il movimento di CasaPound possiede una nuova sede nella città di Milano, situata ad Alcazar di via Ruggero di Lauria. La sede precedente del movimento si trovava invece in via Longarone, a Quarto Oggiaro. La maggior parte delle polemiche sociali nata attorno al movimento politico di CasaPound si rifà alla matrice di estrema destra, improntata sul periodo storico del fascismo. Diversi parlamentari appartenenti al partito politico del PD hanno presentato una documentazione a riguardo della propaganda fascista e sulle violenze perpetuate dell’articolazione studentesca.

Altre polemiche si sono susseguite al momento dell’apertura di nuove sedi di CasaPound in altre città italiane, ma anche in relazione all’ex edificio governativo illegalmente occupato dalla sede centrale di Roma. L’11 dicembre del 2018, a disporre la chiusura delle sede del movimento, è stata la Procura di Bari sulla base dei reati commessi per la riorganizzazione del partito fascista. L’edificio pubblico occupato a Roma presenta circa una ventina di appartamenti, mentre le indagini della Guardia di Finanza hanno smentito l’emergenza abitativa fornita come causa dell’occupazione fornita dagli occupanti.

Il 9 settembre 2019 anche le pagine social network di Facebook appartenenti al movimento di CasaPound sono state oscurate, insieme al movimento politico di Forza Nuova, a causa dell’istigazione sociale all’odio promosso. Al colosso social network si sussegue l’ordine di riattivazione delle pagine social da parte del Tribunale Civile di Roma, insieme al pagamento delle spese processuali per un valore di circa 15 mila euro.