Campi Elisi: che luogo era nella mitologia greca e romana? In quale opere viene citato?

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Grazie agli scritti antichi che possiamo controllare sia su internet che seguendo documentari storici dedicati ai primi imperi, possiamo capire non solo quanto era vasto l’impero, ma anche quali erano le loro usanze funebri.

Anche in molti film dedicati ai fatti storici più importanti è sempre presente preparare un defunto importante e pregare che non vada in un posto peggiore ma che possa raggiungere i Campi Elisi, cos’è questo luogo? Dov’è maggiormente presente nella storia? Dove viene citato?

Che luogo era nella mitologia greca e romana?

Dato che sia gli antichi Greci e sia gli antichi Romani avevano diverse divinità, infatti avevano entrambe religioni politeiste (= credevano in tante forme divine) pensavano che dopo la morte c’era un luogo che il defunto poteva raggiungere ed essere giudicato.

Nell’Oltretomba due erano le possibilità per far riposare le anime dei defunti: l’Ade in cui l’anima veniva torturata anche dopo la morte oppure i Campi Elisi, luogo sacro in cui l’anima della persona vive in pace ed in serenità per sempre.

Secondo gli scritti non era facile entrare nei Campi Elisi, ma nemmeno entrare nell’Ade, infatti per entrare nell’Oltretomba bisognava attraversare un profondo fiume chiamato Acheronte in cui era impossibile nuotare per un’anima, inoltre dato che è anche un luogo sconosciuto essa si poteva perdere.

In soccorso arrivava Caronte, una figura umana dall’aspetto di un vecchio che attraverso una barca ed un pagamento trasportava le anime dei defunti da una riva all’altra, solo lui sapeva orientarsi in quelle acque.

Chi non aveva due dracme d’oro (= soldi greci che venivano messi sugli occhi del defunto per poter pagare il traghettatore infernale) veniva lasciato sulla riva e non era possibile per loro raggiungere l’Oltretomba.

Invece per poter entrare nei Campi Elisi era necessario essere protetto dagli dei, erano loro infatti che giudicavano non solo gli eroi che potevano entrarci, ma anche i re che erano riusciti ad entrare nelle loro grazie.

Anche molti guerrieri che avevano combattuto in loro onore sono stati mandati direttamente in questa prima forma di Paradiso dopo la morte in cui l’anima riesce a trovare pace, anche se questo luogo si trova sempre nell’Oltretomba è come se fosse un mondo a parte dove rega la tranquillità ed è presente un clima sempre mite e tranquillo, senza pioggia né neve.

Un altro nome con cui sono conosciuti i Campi Elisi è Isole dei Beati e in molti hanno pensati che, invece di essere dentro all’Oltretomba si trovavano fuori e si trovavano in luoghi lontani, ad esempio Tolomeo pensava si trovassero nelle Isole Canarie, che in quel periodo venivano chiamate Isole Fortunate.

Diodoro Siculo pensava che i Campi Elisi si trovavano in mezzo all’oceano dopo le Colonne d’Ercole, dove ora è conosciuto come lo Stretto di Gibilterra, mente Plutarco pensava che i Campi Elisi si trovavano in Africa, invece Cicerone pensava si trovasse in cielo, precisamente sulla Via Lattea.

In quale opere viene citato?

Molti sono i libri in cui si parla dei Campi Elisi, sia di quelli dedicati alla mitologia greco/romana, sia per ragazzi che per studiosi ed appassionati della materia Epica, e sia nei più famosi libri come:

  • L’Odissea, nel IV libro pp 561 – 570;
  • Nell’Eneide, nel VI libro pp 535 – 543 / nel V libro pp 731 – 737 / nel VI libro pp 126 – 132;
  • Nell’Ovidio, nel IV libro pp431 – 446;