Boia chi molla: significato e come veniva usata questo motto

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Quando le persone parlano con i propri amici, conoscenti o colleghi lo si fa in primis per conoscere gli altri ed aprirsi con loro mostrando poco a poco il proprio essere, solo così potrà capire se lo stanno integrando nel gruppo oppure ha ancora della strada da fare.

In ogni caso, quando si inizia a sciogliere il ghiaccio si potranno dire piano piano delle battute per spezzare la routine del lavoro e sentirsi tranquilli almeno in area relax, oppure si potrebbe diventare “famosi” per farsi riconoscere come quella persona che fa ridere e anche come quella persona simpatica ma sempre dedita al lavoro.

Scopriamo oggi cosa significa il modo di dire “Boia chi molla“, ma soprattutto da dove viene e in che contesti viene ancora usato.

Significato

Questa famosa frase ha il significato sconosciuto.

Anche se è nata come modo di dire, secondo alcune fonti, la sua origine è nata durante i famosi giorni delle Cinque giornate di Milano nel 1849, ma altre invece hanno trovato riferimento a questa frase nel 1799, durante la fine della Repubblica Napoletana.

Venne inventata da Eleonora Pimentel Fonseca, una giornalista italiana che vide coi suoi occhi quel periodo della Repubblica Napoletana.

Se prestiamo particolare attenzione alle parole, si possono collegare ad altri motti famosi nel ventesimo secolo che hanno fatto parte dell’infanzia di molti ragazzi.

Frasi come “Scemo chi legge” e “Chi arriva ultimo paga” sono più o meno modi di dire che tendono sia a far fare una determinata azione e anche a sforzarsi di compierla per non pagare pegno.

Mentre la frase “Boia chi molla”, potrebbe essere stata usata per evitare che in quei momenti storici veramente pericolosi, bisognava continuare a resistere e non arrendersi per evitare di essere sovrastato dal potere, e chi lo faceva era considerato come un qualcuno che uccideva e tradiva i propri cittadini, proprio come il boia che aveva il compito di uccidere i condannati.

Da allora è diventato un motto storico e venne usato molte volte nel corso della storia.

Come veniva usata questo motto

Data la sua nascita ancora misteriosa, non si sa di per certo la vera e propria provenienza, nel corso della storia, è entrato a far parte del linguaggio comune e venne usato persino dai fascisti durante il 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale.

Ma un’altra fonte storica che è stata trovata porta la testimonianza che durante la Battaglia di Caporetto, nel 1917, venne usato da un sergente degli Arditi come motto personale per cercare di non scappare nessuno e di far continuare la battaglia.

Mentre un altro scritto racconta che fu Gabriele D’Annunzio ad inventare questa frase.

Venne anche usato in un particolare momento storico molto importante per l’Italia: il 31 agosto 1957 venne tumulato Benito Mussolini nella cappella di famiglia a Predappio, due persone portarono un gagliardetto nero sul tricolore con la scritta “Boia chi molla”.

Come scritto prima, era considerato un motto per non far arrendere i soldati e continuare a lottare.