Una grande zarina: ecco chi era Caterina II di Russia e la sua vita

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Sofia Federica Augusta di Russia fu una delle più grandi zarine della storia, nonché quella più ammirata dal suo paese. Ella, infatti, imparò rapidamente il russo e si integrò con il popolo in pochissimo tempo. Non solo, si convertì al cristianesimo ortodosso, e si fece ribattezzare con il nome di Caterina II.

Chi era Caterina II

Nacque a Stettino come Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, e all’età di soli quindici anni fu mandata in Russia per sposarsi con l’erede al trono, il granduca Pietro III di Russia.

In poco tempo seppe come farsi amare dal suo popolo, imparando la lingua russa, e integrandosi con le persone. Abbracciò la religione cristiana ortodossa, e dimostrò di interessarsi del suo popolo.

Alla fine della guerra dei sette anni, nel 1763, detronizzò il marito con un colpo di stato, e prese il potere regnando in Russia come imperatrice.

Fin dal suo arrivo si innamorò del popolo russo, ma cominciò a covare astio verso la famiglia a cui si era unita. La zia dell’erede al trono, Elisabetta, la stessa che l’aveva scelta come sposa per suo nipote, arrivò a toglierle il figlio per occuparsi personalmente della sua educazione. Alla morte di Elisabetta, il marito dimostrò più volte di non essere in grado di occuparsi in autonomia del suo popolo, e di dirigere l’impero. Questo, preferiva, infatti, pensare alla caccia, o a ritirarsi con la propria amante.

Caterina II, quindi, decise che era il momento di detronizzare il marito, il quale accettò di buon grado.

L’impero della zarina di Russia

Sotto il suo comando, l’impero russo crebbe di notevole importanza e potenza. Ella governò con il pugno di ferro per quasi trentacinque anni, e dimostrò sempre un grande interesse per il suo popolo adottivo.

Ammodernò il paese avviandolo ad una monarchia parlamentare, anche se abbandonò l’idea quando in Francia scoppiò la rivoluzione francese.

Sotto il suo comando la Russia si estese e cominciò ad occupare nuovi territori. Prendendo spazio nel Baltico occupando dei territori che erano della Polonia, e ottenne uno sbocco sul mar Nero sottratto all’impero ottomano. Sotto il suo comando, quindi, l’impero russo divenne la potenza egemonica dell’Europa orientale.

Infine, mise la chiesa sotto il controllo imperiale, eliminò la religione dalle scuole, favorì l’immigrazione, e l’integrazione di culture, etnie e religioni diversi. Quest’ultimo punto fu un po’ sofferto dal popolo, che non lo vide mai di buon grado in quanto l’unica religione di stato era sempre stata quella ortodossa.