Laboratorio emozioni scuola primaria: ecco alcune idee e come organizzarsi

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Il laboratorio emozioni per la scuola primaria è un metodo per educare i bambini delle elementari alle emozioni, e indirizzarli verso una maggior empatia.

I laboratori emozioni prevedono diverse attività, come per esempio mettersi nei panni degli altri, o comunque gestire un migliore dialogo. Questi esercizi vengono proposti nelle scuole elementari, e si diversificano in base alla fascia d’età. questa fase è importante, in quanto non tutti gli esercizi sono ritenuti influenti, specie se viene proposto l’esercizio sbagliato al bambino sbagliato.

Il laboratorio emozioni serve a prevenire fenomeni negativi come il bullismo, o atteggiamenti negativi tipici dell’adolescenza. Proprio, grazie all’empatia, infatti, il bambino imparerebbe a capire i sentimenti degli altri, a riconoscere un’azione giusta da una sbagliata, e rinuncerebbe a mettere in atto atteggiamenti dannosi nei confronti del prossimo.

I lavoratori emozioni della scuola primaria si dividono nelle fasce dai 6 agli 8 anni, e dai 9 ai 10 anni.

Laboratori emozioni: le attività dai 6 agli 8 anni

Per i bambini in fascia d’età compresa dai 6 agli 8 anni si eseguono attività che puntano sulla sfera emotiva, con esercizi semplici e facili da comprendere.

Una delle attività del laboratorio per i bambini più piccoli prevede la lettura di storie con lieto-fine, in cui il protagonista vive un vero e proprio viaggio emozionale. A questo punto si richiede di parlare del racconto, per comprenderlo meglio, e di rappresentare le principali scene. Grazie alla creatività, infatti, il bambino apprende meglio, e impara a gestire le proprie emozioni.

Un’altra attività consiste nel provare a raccontare un fatto personale, vero o inventato, scrivendolo prima, e poi esponendolo alla classe. Gli ascoltatori dovranno decidere la reazione più giusta guidati dall’insegnante.

La gestione delle emozioni per bambini dai 9 ai 10 anni

Per le fasce più grandi, l’attività deve essere diversificata, in quanto una storia o un semplice disegno potrebbero essere valutati come irrilevanti dal soggetto.

In questo caso si chiede di scrivere testi e temi sull’argomento, si mostrano documentari studiati appositamente, e si dibatte attivamente sulle emozioni. In quest’ultimo caso, viene richiesto anche al bambino di riflettere su possibili conseguenze sulle sue azioni giuste o sbagliate.

Un ultimo esercizio potrebbe essere quello dello scambio dei ruoli, per provare a mettersi nei panni degli altri.

La stessa cosa può essere fatta con un tema, in cui l’insegnante chiede ad ogni bambino di mettersi nei panni di un compagno, e provare a descrivere le sue emozioni.

Con questi metodi lo studente impara a mettersi nei panni degli altri, e ad agire con maggiore empatia.